Quando si parla di marketing non convenzionale è di tecniche contemporanee di utilizzo degli strumenti pubblicitari che stiamo parlando. Se il marketing in senso stretto significa posizionarsi sul mercato e comunicare efficacemente, il marketing non convenzionale lo fa con strategie più nuove.
Nel tempo il marketing è cambiato e la possibilità di usare strumenti come i social media ha reso più efficace la comunicazione ma anche più importante occuparsi del contatto con il cliente che della concorrenza da sbaragliare.
Il marketing non convenzionale sfrutta proprio la possibilità di entrare in contatto diretto con la clientela per conquistarla e fidelizzarla. Lo fa attraverso i social network e più in generale i nuovi media.
Di marketing non convenzionale si inizia a parlare nel 2004 quando si definiscono le nuove strategie di comunicazione diverse da quelle tradizionali. Alla base di queste strategie c’è essenzialmente il fenomeno WOM, o word-of-mouth, cioè il passaparola. Uno strumento efficace e già noto ma che sui social media si amplifica enormemente.
Le caratteristiche fondamentali del marketing non convenzionale sono creatività e innovazione, effetto sorpresa e viralità. La comunicazione del nuovo marketing punta sulle emozioni e crea aspettative e conversazione su marchi e prodotti ancora prima che la campagna vera e propria sia stata lanciata.
Per far ciò ci si affida a influencer e trendsetter capaci di generare il passaparola e raggiungere aree di mercato che con i media tradizionali non sono raggiungibili con la stessa efficacia. Il cliente diventa utente e protagonista della campagna stessa perché contribuisce a creare interesse, curiosità, partecipazione.
Tra le tecniche più efficaci c’è indubbiamente il cosiddetto viral marketing. Il prodotto, l’idea o il brand viene inoculato ad un gruppo strategico di persone – generalmente influencer – che hanno il potere di trasmetterlo rapidamente e capillarmente grazie alla forza comunicativa di Internet.
Altri strumenti di marketing non convenzionale sono il guerrilla marketing che punta sull’effetto sorpresa; l’ambient marketing che sfrutta l’ambiente fisico scegliendo contesti alternativi poco congestionati dalla pubblicità; il buzz marketing, un vero e proprio passaparola ad alta frequenza.