Double Page Ads. O più semplicemente – ed à la italiana – “pubblicità a doppia pagina” (sovente, nel “paginone” centrale di una rivista). Uno dei tanti termini altisonanti in lingua inglese – che spesso e volentieri riempiono le bocche di accounts che affollano i corridoi delle agenzie pubblicitarie nostrane durante i loro coffee-break…coffee-break? Ecco…l’esterofilia italiana colpisce in continuazione e con soluzione di continuità!
Scherzi a parte, nonostante l’advertising oggigiorno passi prepotentemente sui cosiddetti nuovi media – per capirsi, quelli che nella canonica divisione tra i mass media affollano il cosiddetto below the line – i vecchi media (si passi il termine) sembrano “tenere”.
Non fosse altro, perché brands ed aziende continuano e perseverano – presi per mano, consigliati ed accompagnati dai propri fidi eserciti di account, creativi ed agenzie pubblicitarie – ad investire nell’adv stampa. Pubblicitari d’antan – o comunque più giovani, ma affascinati dal gusto retrò che la carta regala – non potranno che essere felici di questo trend – scrivente compreso. Ci vuole solamente un po’ di (sana) creatività. Per capirsi, quella che magicamente avrà condotto – almeno una volta chiunque di noi nella propria vita – a voltare la pagina indietro ed a dedicare una seconda, dovuta ed approfondita “occhiata” a quella pubblicità. Siamo riusciti a rendere l’idea?