Analizzare i dati ed i propri risultati è sempre importante quando si ha un sito web e quando si impostano delle campagne di advertising. Esistono oggi diversi strumenti come Google Analytics, Facebook Analytics (che però è in fase di chiusura) e Adobe Analytics.
Tutti strumenti a loro modo validi, che si devono conoscere anche nelle loro differenze.
Quali sono le differenze tra Google Analytics, Adobe Analytics e Facebook Analytics? Cerchiamo di fare insieme il punto.
Differenze tra Google Analytics e Adobe Analytics
Quando si ha un business online è decisamente importante analizzare da vicino quello che è il comportamento degli utenti. Come si muovono sul sito, cosa visitano, in che modo arrivano a un eventuale acquisto o al compimento di una Call To Action.
Si tratta di meccanismi che vanno studiati e analizzati, sfruttando gli strumenti che si hanno a propria disposizione per farlo in maniera accurata e approfondita.
Per farlo è importante capire quale sia il tool di data tracking più indicato per il proprio obiettivo. Tra i più noti abbiamo, senza dubbio, Google Analytics e Adobe Analytics. Si tratta di due strumenti pensati e ottimizzati per il tracciamento e l’analisi dei dati che devono essere scoperti e utilizzati a seconda delle proprie esigenze.
Per farlo è utile scoprirne differenze e affinità, così da poter ponderare la propria scelta.
Spesso si tende a pensare che i due strumenti possano essere intercambiabili. Non è così. Analizzando quelle che sono le differenze sui principali aspetti che caratterizzano un tool di data tracking si potrà capire che non si tratta di due strumenti intercambiabili, ma da scegliere in base a delle loro specificità.
Se, ad esempio, si va ad analizzare la possibilità di personalizzazione del tool e delle proprie analisi è importante capire in che modo si comporta Google Analytics e in che modo, invece, Adobe Analytics.
Google Analytics è un tool gratuito di Google ed è tra i più utilizzati al mondo. Per quel che concerne la capacità di customizzazione di Google Analytics possiamo sottolineare che lo strumento mette a disposizione 20 metriche e 20 dimensioni personalizzabili a seconda delle proprie esigenze e in base al tipo di ricerca nonché ai dati che si vogliono tracciare.
Per alcuni questo è un limite, ma si supera passando alla versione premium di Google Analytics ossia GA360. Nella versione a pagamento sarà possibile sfruttare ben 200 dimensioni e 200 metriche personalizzabili così da rendere la propria analisi quanto più precisa possibile.
Dal canto suo, Adobe Analytics si pone in maniera differente. La prima sostanziale differenza tra Google Analytics e Adobe Analytics è che in quest’ultimo caso non esiste una versione free ma solo a pagamento che, tuttavia, permette di sfruttare 1000 eventi custom di conversione, molte variabili di traffico e di conversione.
Altre differenze da prendere in considerazione sono quelle che riguardano l’implementazione del tracciamento.
Senza dubbio Google Analytics è più semplice da settare e implementare e gran parte del lavoro non lo farà lo sviluppatore, bensì chi gestisce le campagne e le analizza.
Adobe Analytics, invece, richiede un lavoro più complesso a monte. Questo implica una conoscenza della suite e delle sue potenzialità, ma anche di quelli che sono i passaggi chiave per riuscire a settarla e utilizzarla nel migliore dei modi.
Ogni singola parte del tracciamento, in questo caso, deve essere configurata manualmente dallo sviluppatore. Da un lato potrebbe apparire un ingombro, dall’altro però dovrebbe far capire che è maggiore la possibilità di customizzazione.
A questo punto si potrebbero analizzare le differenze per il tracciamento e-commerce tra GA e Adobe Analytics. Un altro punto molto importante, che vale la pena prendere in considerazione.
Quanto è complesso il sistema di tracciamento in entrambi i casi? Rispondere a questa domanda è molto importante, poiché permette di capire verso quale soluzione propendere se si ha un e-commerce per vendere online e l’obiettivo è quello di aumentare il fatturato cercando di migliorare il proprio sistema di business.
Per quel che concerne Google Analytics sarà facile immaginare che anche in questo caso vengono previste delle regole per il tracciamento e-commerce. Alla base di tutto ci sono delle associazioni chiave:valore che permettono di ottenere un funnel standard che può essere personalizzato in determinati punti.
Dal canto sui Adobe Analytics si conferma più libero e malleabile anche da questo punto di vista.
Esistono delle differenze anche in merito ai Tag Manager. Anche da questo punto di vista è importante capire quale sia tra i due il tool più in linea con le proprie esigenze.
Il Google Tag Manager riprende tutti quelli che sono i capisaldi della concezione di Big G. rispetto ai metodi di tracciamento. In questo caso si ha una struttura semplice e ben suddivisa, con tag preconfigurati, che permettono di lavorare in maniera intuitiva.
E Facebook Analytics?
Altro tool da analizzare, sebbene stia per essere definitivamente chiuso, è Facebook Analytics.
Si tratta dello strumento che il social network più famoso del mondo ha messo a disposizione di chi decide di fare advertising sulla sua piattaforma.
Bisogna sottolineare che questo tool è il principale riferimento per un social media manager. Attraverso questo strumento è possibile leggere dei dati molto interessanti in merito alle pagine Facebook, alla reach dei post e dei video, alle campagne di FB Ads e così via.
Non solo. Si potrà capire quali sono i risultati di campagne di advertising e questo è utile soprattutto quando si ha un e-commerce e si vuole monitorare l’impatto che una sponsorizzata ha sulle vendite, sull’acquisizione di lead, sui post.
Inoltre, grazie a questo è possibile creare pubblici lookalike, ossia simili a quelli che ricomprendono i migliori clienti paganti. Una vera arma da sfruttare per potenziare il proprio sito e per settare al meglio le proprie campagne FB, così da ottenere dei risultati tangibili.
Ricordiamo che dal 30 Giugno 2020 Facebook Analytics verrà chiuso in maniera definitiva e non si potrà più utilizzare. Di sicuro FB sta pensando di integrare le sue funzioni in qualche altro tool così da rendere il tutto più funzionale.