E’ questa la provocazione lanciata da Giuseppe Caiazza, CEO di Saatchi & Saatchi Italia, durante il raduno annuale della celebre agenzia di comunicazione. Secondo l’indagine “Rebranding Made in Italy“, atta ad analizzare la percezione del brand Italia nel mondo, i prodotti Made in Italy sono ancora poco compresi, o meglio, sono percepiti principalmente come prodotti ricchi di qualità e tradizione, caratteristiche sicuramente importanti, ma non sufficientemente ricche di fascino e personalità. Ciò che non emerge è la passione. Con un patrimonio come il nostro, è evidente che si debba al più presto correre ai ripari. E’ necessario trasmettere la passione del nostro lavoro artigianale, la storia delle nostre materie prime e l’amore per i dettagli.
Da dove partire?
Secondo Caiazza, “la rivoluzione parte dal linguaggio, crediamo che la parola Made non trasmetta passione e che Italy sia troppo diversa dalla pronuncia italiana, per questo nasce:Created in Italia- perché gli altri fanno, noi creiamo”. Ed al mondo dei “creatori” che è rivolto il nostro articolo.
Artigiani digitali
Un artigiano è colui che lavora con la testa, con le mani e con la passione per il suo lavoro. E’ possibile aggiungere la rete a quest’equazione? Si è soliti pensare che la rete sia una vetrina necessaria per far conoscere la propria attività al mondo intero, ma non solo, è anche un’immensa agorà virtuale in cui è possibile lavorare e entrare in contatto con un pubblico selezionato. La nuova generazione di artigiani digitali, usa le nuove tecnologie per vendere, dialogare con i propri clienti e ampliare il proprio mercato, portando il proprio lavoro anche all’estero.
Gli strumenti dell’artigiano
Questi nuovi professionisti, da una ricerca promossa dal Craft Council, grazie alla rete e in particolar modo ai social network, vendono di più e meglio.
E’ evidente che, una buona strategia di social media marketing, permetta a tanti artigiani di raccontare in modo innovativo il proprio lavoro. Cambiare rotta, passando dal difendere e tutelare, al narrare storie e dialogare, non è un cambiamento da poco. Inoltre, vendere online interagendo direttamente con il proprio cliente, permette a queste piccole realtà, di superare l’isolamento e di rafforzare l’esportazione. Realizzare un portale di E-Commerce “standard” non è sufficiente, un sito di E-Commerce deve coinvolgere gli utenti, creare un esperienza e una comunità, il Social Commerce di cui vi parleremo nei prossimi articoli.