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Il XX° è stato il secolo delle scoperte e della conquista dello spazio da parte dell’uomo.
Il XXI° sembra essere iniziato all’insegna di un’altra – differente, ma ugualmente rivoluzionaria – conquista dell’uomo: quella del marketing e delle strade innovative che esso intraprende di concerto con la tecnologia.
Una di queste – che vede come attori proprio il marketing ed il fiorente mercato delle app mobile – sta conducendo in tempi brevi ad ottimi risultati commerciali.
Le aziende lo hanno percepito e hanno deciso di avvicinarsi a questo “nuovo mondo”, a vario e diverso titolo l’una dall’altra, secondo il proprio grado di conoscenza ed esperienza in merito al settore.

Se l’approccio avviene da perfetti profani, la domanda tipo è “Come possiamo avere una mobile app?” ed il quadro è più o meno questo: la app – per la quale si è ritagliato un budget minimo all’interno del piano aziendale di Digital Marketing – viene fatta sviluppare in outsourcing da agenzie di comunicazione o web agencies esclusivamente per iPhone, e distribuire gratuitamente solo sull’App Store – per scopi meramente pubblicitari – non viene infatti misurato alcun ritorno, eccezion fatta per il numero di download effettuati.
Aziende già iniziate e svezzate al mercato si chiedono invece “Come possiamo utilizzare una mobile app per spingere il nostro core business?”. La prospettiva inizia a cambiare: il mobile entra nel business plan, assolvendo a diversi còmpiti strategici (dal contatto col cliente al cross selling tra prodotti), la creazione della app – ora sia per iPhone che per Android – è sempre affidata all’esterno – seppur con la partecipazione di risorse interne – e viene promossa gratis anche sul market Android, oltre naturalmente a quello Apple.
Provetti conoscitori ed estimatori del mobile studiano “Come rendere commercialmente redditizio questo nuovo canale?”: la app, che ora nasce in business unit interne dell’azienda per essere supportata da qualsiasi sistema operativo, è assurta a vera e propria “azione” nel piano di marketing digitale e commercializzata in tutti i canali dedicati disponibili. Istituzionalizzato il mercato, quali le scelte intraprese ed i trends seguiti delle aziende finalmente “dentro” il mobile?
Una prima domanda su tutte: quali sono le principali tipologie di app lanciate sul mercato e per quali motivi sono state scelte?

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Le principali macro-categorie si riferiscono alle Utilities (di svariato tipo – dal memorandum al parchimetro), a Business & Produttività (come email e rubriche, nel primo caso ed applicativi per misurare variabili economiche e comportamentali, nel secondo), all’Infotainment (legati all’informazione, come aggregatori e readers di notizie), alle Sales (principalmente sviluppate dai brands per intraprendere il mobile commerce) ed all’Advertising (come sopra, ma per fini principalmente promozionali).
Le possibili ragioni che supportano le scelte fatte conducono all’aumento ed alla conservazione della fedeltà del cliente, all’incremento della brand awareness attraverso attività di RP e di Advertising, al miglioramento della customer experience tramite servizi specifici locali, alla creazione ed all’implementazione di una brand community ed all’ingresso aziendale nel mobile shopping.
Sul versante prettamente tecnico, la questione fondamentale – e tuttaltro che scontata – che qualsiasi reparto Marketing deve affrontare riguarda la piattaforma sulla quale posizionare la propria app. Le variabili da prendere in considerazione sono molteplici e relative ad un canale nuovo e molto specifico: l’expertise richiesta condurrà nel breve termine – dove non ha già condotto – alla nascita di unità aziendali dedicate, in grado di padroneggiare il mercato e riuscire a sfruttarne appieno le potenzialità.
La scelta della piattaforma che meglio si adatta al prodotto commercializzato è guidata da un sofisticato intreccio di fattori, tra i quali spiccano quelli legati alle sue funzionalità, ai costi ed ai tempi di produzione della app, alla demografica degli utenti finali ed alle possibilità di implementazione futura delle funzioni specifiche. Questa – a grandi linee – la situazione creata dal settore del mobile: non facile, ma altamente redditizio se affrontato con adeguata preparazione e mentalità. Per concludere e per dovere di cronaca – comunque – tra le piattaforme a farla da padrone è Apple iOS – sistema operativo realizzato dalla major di Cupertino per i propri dispositivi mobili, ovvero iPhone, iPad e iPod Touch – seguito da Android e dagli altri concorrenti. Per concludere e per dovere di segnalazione, citiamo il “solito” Html5 che potrebbe essere la panacea in grado di fornire uno standard unico da applicare su tutte le piattaforme, risolvendo problemi seri legati allo sviluppo ed alla compatibilità dei prodotti con le piattaforme stesse.

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